#corpiadesivi e Mombello: il risultato è “Insane”

#corpiadesivi_Mombello

La redazione di Ongranmilan questa volta si è allontanata un po’ dalla città e si è spostata a Limbiate in provincia di Monza e Brianza per un progetto tutto speciale, ma partiamo dal principio.

Molti hanno e avranno sentito parlare di Mombello, un ex manicomio, di cui si sono raccontate storie nel corso degli anni, vere o false che siano, su pazienti, medici, pratiche che – per fortuna – oggi sono illegali. Sono stati fatti tanti servizi in televisione su presenze ectoplasmatiche, ma oggi parleremo solo di ciò che è stato vissuto sabato 21 marzo. Vi anticipo già da subito che prossimamente la redazione tornerà in quel posto per approfondire la storia del manicomio abbandonato.

Oggi il post è dedicato al progetto #corpiadesivi e ne abbiamo parlato con l’ideatrice per capirne di più.

Balla come se nessuno stesse guardando,
ama come se nessuno ti avesse mai ferito,
canta come se nessuno stesse ascoltando,
vivi come se il paradiso fosse sulla terra.
~ William W. Purkey 

La danzatrice e coreografa Agnese Ricittelli che dirige una scuola di danza a Cologno Monzese – Centro danzaricerca di Agnese Riccitelli – da qualche tempo ha deciso di rompere gli schemi per permettere alle allieve della sua scuola di interagire maggiormente con l’ambiente circostante, portandole all’esterno di una sala per le prove dove c’è uno specchio e le altre attrezzature necessarie per l’apprendimento della danza.

Sabato scorso la redazione ha visto un pezzetto di questo progetto (un work in progress nato più di un anno fa) e ne è rimasta a dir poco stupefatta.

D: Ciao Agnese, puoi spiegarci cos’è esattamente #corpiadesivi? R: Corpiadesivi è un nuovo concetto di danza che va oltre la sala prove. L’interazione con posti concreti e luoghi della memoria, dagli spazi di tutti i giorni a quelli dimenticati, cercando un nuovo contatto tra corpo e spazio, oggetti ed emozioni, liberando la danza dai preconcetti. 
#corpiadesivi nasce e si sviluppa costantemente attraverso gli spazi, godendosi realmente il “fuori”. #corpiadesivi è sempre in work in progress e cambia ogni volta.

D: Come è nato questo progetto?
R: Prima c’è stato il mio grande Maestro di modern Max Stone che risiede e lavora a New York e che io seguo costantemente andando a prendere le sue lezioni per 20 giorni circa almeno 2/3 volte all’anno. Lui, circa due anni fa, ha creato una piccola compagnia di 4/5 elementi e con loro ha girato e continua a fare dei video a NY in posti sempre diversi, alternativi, con un piccolo “plot”. Ho adorato questo progetto che era solo e pura sperimentazione. Un progetto costruito intorno a un gruppo di persone, professionisti, che lo facevano così, per gioco, per sperimentare. Senza un “cliente” che commissionasse il video o comunque senza essere pagati. L’ho trovata un’iniziativa lodevole. Poi è successo che contemporaneamente ho conosciuto sTen – Stefano Forzoni – un grande amico videomaker. Avevamo voglia di provare una cosa del genere. Queste voglie ti vengono quando nella vita magari stai attraversando un momento particolare e certe forti emozioni da qualche parte le devi far uscire e in quei momenti la creatività raggiunge il picco massimo. Io ho sentito che per noi due era arrivato il momento di liberare un po’ di cose, così ho coinvolto un piccolo gruppo di miei allievi, a cui viene chiesto di esserci con il corpo e soprattutto con il cuore, e abbiamo provato a girare il primo video. Ci è piaciuto, e siamo andati avanti. I professionisti (io, sTen e i fotografi amici che si sono aggiunti) sono tutte persone che a tempo perso (ma io dico che questo tempo ha una qualità elevatissima) hanno voglia di sperimentare le loro conoscenze in un progetto dove la danza è il collante ma il loro contributo importantissimo. Sono tutte persone speciali con le quali siamo in sintonia. Questo è molto importante. Nel frattempo tanti, molti del settore danza, si sono buttati sui video. Siamo nell’era di internet, del virtuale, non possiamo fare a meno di questo nuovo modo di comunicare. Sono dell’idea che questa opportunità debba essere utilizzata al meglio, sviluppando la nostra creatività e unendo le competenze di ognuno. Non sempre bisogna fare qualcosa del genere per soldi o per una finalità precisa, ma, a volte, come succede con #corpiadesivi, lo si fa per scavare dentro dei noi. Consapevoli che tireremo fuori qualcosa di speciale, perché non è “su commissione”. In seguito ho comunicato al mio Maestro Max Stone che volevo fare una cosa prendendo ispirazione dalla sua compagnia Sexy Beast e lui, che è un americano con la mentalità aperta mi ha risposto ”GREATTT! Vai, fai e mandami i video perché che non vedo l’ora di vederli”. Lui è un grande.

D: Come mai questa necessità di uscire dagli schemi e anche dalla sala prove della tua scuola di danza? Insomma, siamo sinceri: andare a ballare in un ex manicomio non è cosa da tutti.
R: È questo il bello. Continuare a tenersi accanto la tecnica, lo studio giornaliero della danza, ma sperimentare, cercare nuove strade, nuove emozioni. È l’interazione dei corpi danzanti con gli spazi più diversi, dal magazzino di luci, al bosco autunnale, al lago in primavera, all’ex manicomio sono tutti luoghi che hanno un’anima e che vive, rivive e si rinnova se noi danzando, interagiamo con quello spazio. Portiamo la danza dove non c’è mai stata.

D: A proposito di manicomi. Ultimamente siete andati proprio a Mombello, un posto abbandonato a se stesso (ma proprio questo è il bello ndr) per girare il prossimo video di #corpiadesivi. Io ammetto che avevo da tempo il desiderio di vedere l’ex manicomio e ho passato mezza giornata con i brividi per l’energia del posto che ho sentito. Cosa hai provato a ballare in mezzo a calcinacci, vetri rotti e polvere?
R: Io non ho preparato per me una coreografia. L’ho preparata per il gruppo di allieve che sono venute con noi. Io volevo essere una tela bianca di proposito.Il mio Maestro Max mi ha sempre consigliato di arrivare nei luoghi con il 20% di coreografia pronta e il resto di crearlo ascoltando il luogo. A me il manicomio di Mombello non ha fatto paura proprio per niente. Ci sono entrata in punta di piedi ascoltando l’energia che tante anime belle hanno lasciato in quel posto. Forse, proprio il mio essere entrata a testa bassa ringraziando di essere ospitata in un luogo che ho ritenuto sacro, mi ha ripagato di quella energia che ho sentito dentro di me appena ho cominciato a danzare utilizzando l’improvvisazione, ascoltando quel luogo, l’elettricità che c’era nell’aria e l’energia di Emanuela Torriani, la cantante con la quale interagivo mentre danzavo. La cosa fantastica è che solo a tarda sera, finito tutto, ho scoperto che quel giorno, il 21 di marzo, oltre ad essere primo giorno di primavera, era anche il compleanno di Alda Merini. Non è stata una coincidenza. Quel luogo mi aspettava. In quel preciso giorno e, personalmente aggiungerei, nel bel mezzo di un percorso di ricerca personale che sto facendo. È stato catartico. È stato un valore aggiunto per me quel momento lì dentro. Un’emozione che si aggiunge a quella che ho provato e condiviso con i miei compagni di lavoro: i fotografi, il videomaker, l’assistente e le danzatrici .

D: Io ho seguito tutte le vostre iniziative, ho visto tutti i vostri video, quasi tutte le foto e sono rimasta affascinata sia dalle situazioni che siete riusciti a ricreare nelle vostre coreografie che di per se dalle musiche e dal montaggio dei video. Di’ ai miei lettori come fare per seguirvi.
R: Abbiamo diversi mezzi per farci seguire e sono tutti social. C’è la pagina twitter @corpiadesivi, possono trovarci su facebook alla pagina corpiadesivi e anche sul canale youtube. Last but not the least, vorrei ringraziare il fotografo Andrea Ardemagni di FA Light Studio, Luca Cattaneo (detto ilCatta ndr), l’assistente Francesca Buzzotta e il mitico videomaker Stefano Forzoni, le allieve/danzatrici: Alice R, Alice C, Giulia, Federica, Arianna, Ilaria, Micaela, Valentina, Asia, Gaia. Un ringraziamento particolare va alla nostra guest star, Emanuela Torriani, una cantante professionista, già allieva del Centro Danzaricerca, che ha deciso di unirsi a noi allineandosi con le nostre idee in sintonia con quello che è il senso di essere “corpiadesivi”. Una sperimentazione dove le arti si fondono liberandosi da vecchi schemi per incontrarsi e dare vita a nuove emozioni.
Questa volta meglio delle altre volte, eravamo proprio tutti speciali.

Non mi sento di aggiungere nulla alle bellissime parole, cariche di passione e amore di Agnese. Mi accodo anche io ai vari ringraziamenti e soprattutto vorrei dire un grazie enorme proprio ad Agnese che quel giorno mi ha trasmesso davvero tanto. Sentirsi ispirata, sentirsi parte di qualcosa -seppur io fossi una specie di intrusa -, aver visto con i miei occhi quello che fino ad allora ho solo visto sullo schermo di un computer mi ha davvero aperto occhi, cuore e mente.

Ricordatevi, cari lettori, che presto sulla nostra pagina facebook, dove è già possibile trovare l’anteprima del lavoro girato a Mombello, arriveranno molte altre sorprese a riguardo.

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credits: le fotografie sono gentilmente fornite da FA Light Studio. Sarà possibile trovare le altre sulla pagina facebook di Fa Light Studio e su quella di ongranmilan.